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  • Avvocati, elezioni a Napoli. La carica dei candidati: cinque liste sfidano gli uscenti

    La classe forense napoletana si prepara al rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli avvocati. È tempo di campagna elettorale in vista delle votazioni che si svolgeranno dal 23 al 28 ottobre presso la sala Arengario del Palazzo di giustizia. La novità sarà il voto digitale che consentirà agli avvocati di
    esprimere le preferenze utilizzando i computer posizionati nelle varie cabine. Un'altra novità di questa tornata elettorale sono i numeri dei candidati: 73 candidature individuali, sessanta delle quali divise in sei liste tra cui una decina di indipendenti che si propongono correndo da soli, senza schieramenti.
    Tutte le candidature saranno esaminate dal consigliere Deosdedio Litterio, nominato presidente della Commissione elettorale. Ieri a mezzogiorno è scaduto il termine per la presentazione dei nomi degli aspiranti componenti del nuovo Consiglio dell'Ordine. Ora si passa alla fase della campagna elettorale. In campo ci sono i sei schieramenti di questa nuova tornata e le candidature di outsider e indipendenti che lanciano la loro sfida. A guardarla dal di fuori questa campagna elettorale appare anche come un confronto tra generazioni diverse all'interno di una categoria frammentata nel desiderio di trovare compattezza e eleggere i suoi rappresentanti, e polemiche e divergenze di vedute tra consiglieri uscenti che hanno dato vita a schieramenti nuovi. Da una parte ci sono coalizioni di avvocati che vantano precedenti esperienze all'interno dell'organismo di categoria e si candidano per dare continuità a gestioni del passato. Dall'altra parte ci sono liste e candidature indipendenti che si presentano come elementi di rottura rispetto a politiche e gestioni passate. Di mezzo c'è una categoria, quella delle toghe napoletane, che conta quasi tredicimila iscritti e si trova a dover affrontare i cambiamenti che il tempo impone alla professione, i problemi e i disagi del sistema giustizia, il precariato, la formazione, l'unità della categoria, la questione della cassa forense che resta uno dei nervi più scoperti. A scorrere i nomi in lista non passa inosservata la scelta di alcuni consiglieri uscenti, incluso il vicepresidente Salvatore Imprandice, di correre in questa tornata elettorale con una lista autonoma rispetto a quella di Armando Rossi che è alla presidenza del Consiglio forense napoletano da febbraio 2016, subentrato al presidente Flavio Zanchini, il decano degli avvocati napoletani deceduto a gennaio di un anno fa. Armando Rossi ha rappresentato una linea di continuità con Francesco Caia che ha guidato per sette anni l'organismo di Napoli per poi assumere un nuovo incarico in Consiglio nazionale.
    A queste elezioni Rossi si ripresenta alla presidenza con la lista Unità per l'Avvocatura in parte rinnovata, con qualche new entry nell'elenco degli aspiranti consiglieri come l'avvocato Alfredo Sorge, il penalista impegnato tra l'altro nel caso giudiziario del momento, quello dell'inchiesta Consip, nel collegio di difesa dell'imprenditore Alfredo Romeo. Nella lista fanno parte inoltre gli avvocati Arturo Frojo, Delia Serrapede, Pasquale Altamura, Maria Chef, Lucio Cricrì, Ilaria Criscuolo, Sergio D'Andrea, Elena De Rosa, Carmine Foreste, Michele Gallozzi, Giacomo Iacomino, Ilaria Imparato, Sabrina Sifo, Antonio Valentino. Una lista nuova è quella che i consiglieri uscenti Salvatore Impradice e Maurizio Bianco propongono come alternativa per la guida del Consiglio forense. Entrambi vantano una lunga esperienza in seno all'organismo di categoria e la rottura con Rossi li vede candidati con una lista propria, Impegno è responsabilità, che propone come aspiranti consiglieri anche gli avvocati Savio Ciccarelli, Giuseppe Camerlingo, Giacomo Carini, Stefania Armiero, Camilla Aiello, Renato Antonio, Alba Salvati, Dina Cavalli, Francesco Migliarotti, Luca Zanchini, Patrizia Intonti e Alessandro Numis. I temi su cui si punta riguardano i costi di gestione della professione, e quindi la cassa forense, e poi l'accesso alla professione, gli organismi di mediazione, i disagi che gli avvocati incontrano nel quotidiano e il dialogo dell'avvocatura con magistratura e istituzioni. In corsa c'è anche la lista Noi Avvocati che ha il suo leader in Roberto Fiore e che ha raccolto l'adesione del consigliere uscente Vincenzo Pecorella e degli avvocati Barbara Berardi, Mario Cianci, Manuela Pascucci, Massimo Micera, Sabino Sarno, Giulio Gaeta, Gianmarco Miele e Vincenzo Improta.
    Stesso discorso per Avvocati del fare, lo schieramento guidato da Giuseppe Napolitano, in passato in lista con Armando Rossi, e ora candidato con una lista a cui hanno garantito il proprio appoggio Francesco Saverio Orlando, Roberta Foglia Manzillo, Massimiliano Esofaco e Bruno Spagna Musso. Un'altra lista in campo è L'orgoglio forense, capolista l'avvocato Giuseppe Di Costanzo e candidati gli avvocati Pierpaolo Gargano, Donatella Giardino, Enrico Guidone, Adele Pezone, Luigi Rosiello e Giovanni Testa. Tra le liste in campo c'è anche quella di Nuova Avvocatura Democratica che si propone con il capolista Giuseppe Scarpa e con Rosaria Elefante, Giuseppe Fera, Immacolata Ianniello, Giuseppe Landolfo, Rossella Rigitano, Edoardo Savarese e Nathalie Mensitieri. Qualcuno li ha definiti gli avvocati in sacco a pelo per la protesta di gennaio scorso con un presidio permanente, giorno e notte, organizzato per settimane davanti all'ingresso del Palazzo di Giustizia al centro direzionale per protestare tra l'altro contro i costi di gestione della professione. E infine ci sono gli indipendenti, gli avvocati che si propongono scegliendo di non aderire ad alcuna lista, di non sostenere coalizioni. Vogliono essere l'anello che spezza una catena. Uno dei primi a presentare la sua candidatura indipendente è stato l'avvocato Gabriele Esposito, penalista che si candida per rappresentare la categoria con una particolare sensibilità alle doglianze incontrate nelle aule e negli uffici giudiziari. Mission simile, quella degli altri indipendenti in corsa per la guida dell'organismo forense. Tra loro anche gli avvocati Marco Esposito e Pierluigi Alberti. Appena sarà completato il controllo sulle candidature da parte del presidente della commissione elettorale sarà possibile conoscere tutti i nomi in campo. Al voto saranno chiamati tutti gli avvocati napoletani. Bisogna eleggere 25 consiglieri. Gli aventi diritto al voto sono 12.190. Ogni elettore può esprimere fino a 16 preferenze, diviso tra 10 per un genere e sei per l'altro genere.
    http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/avvocati_la_carica_dei_candidati_cinque_liste_sfidano_gli_uscenti-3292746.html

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